lunedì 16 settembre 2013

QUOTA 2000!

Ciao a tutti!
Per come era cominciata la stagione ciclistica, a maggio, mai più avrei pensato di raggiungere un simile traguardo. E invece eccoli qua: 2000 km!


Mi sembra di tornare indietro di 10 anni, quando regolarmente percorrevo simili distanze nel corso dell'anno. La cosa straordinaria è che questi li ho percorsi da maggio, quindi in 5 mesi scarsi.

Per "festeggiare" ho deciso di affrontare una salita che ho sempre ritenuto impossibile per il mio allenamento: il Colle PraMartino, dal versante della Val Lemina. Di per se, il PraMartino non è un colle alto (913 m s.l.m.), che mette in collegamento la Val Chisone e la piccola Val Lemina. Avevo già percorso diverse volte, negli anni passati, questa strada, ma sempre dal versante della Val Chisone: una strada non impegnativa, molto tranquilla e immersa nei boschi e nelle piccole borgate di Villar Perosa.
Dal versante opposto, invece, non ero mai salito. Ma sapevo che era tutt'altra musica, perchè in discesa avevo sempre male alle mani (sempre sui freni). Quindi ho cercato di ottimizzare le energie nel tratto pianeggiante tra None e San Pietro Val Lemina (23 km).
Ed ecco le prime rampe del PraMartino, dal centro di San Pietro si imbocca Strada PraMartino. Subito le pendenze sono accentuate (almeno 12% se non di più); una serie di tornanti piuttosto stretti consentono di guadagnare quota in fretta. Si passa in mezzo a graziose villette. La strada è bella, ampia e soleggiata. A un certo punto compaiono i primi alberi e ci si addentra nei boschi.

"Piccolo spavento": sento degli urlacci provenire da una casa appena superata, e mi accorgo di essere inseguito da 2 cani di grossa taglia. Ora, non sono molto coraggioso, quindi comincio ad urlare anch'io, sperando che qualcuno fermi questi due cagnoni. Mi raggiungono e cominciano a ringhiarmi contro. La bassa velocità dovuta alla forte pendenza mi impedisce di accelerare. Paura che mi mordano e mi facciano cadere. Per fortuna si allontanano e si infilano in un bosco. Uff!!! Scampato pericolo, però sono abbastanza incazzato con i padroni: NON SI LASCIANO I CANCELLI APERTI con i cani slegati!!!

Continua la salita, la pendenza non accenna a diminuire. Velocità molto bassa, le gambe girano cmq bene. Passando vicino a una casa, salta fuori un altro grosso cane, che mi si avvicina abbaiando nervosamente. Di nuovo comincio a chiamare i padroni, che accorrono e lo tengono buono: meno male! Posso continuare con calma.

Ultime rampe, una macchina mi affianca: sono i padroni dei due cani di prima. Mi hanno seguito per chiedermi scusa: li ringrazio, nonostante sia ancora piuttosto nervoso per lo spavento. Dopo una curva, finalmente la strada spiana: poche centinaia di metri e arrivo in un piazzale, dominato da un caseggiato davvero spettrale: ecco il colle PraMartino


Il piazzale è ampio, ma in condizioni precarie. La discesa comincia subito: mi fermo per indossare la mantellina paravento. Mi raggiunge un collega ciclista, col quale chiacchiero fino a Villar Perosa. La discesa è piuttosto pericolosa e stretta, meglio non andare forte.

Da Villar Perosa scendo rapidamente a Pinerolo, da dove prendo la ciclabile fino ad Airasca. Mi fermo solo a immortalare il magico momento dello scatto dei 2000 km!!!

Sono felicissimo! Di sicuro non mi fermo qui, nuove avventure in sella alla mia specialissima mi aspettano!!!
Ciao e a presto!

Daniele


martedì 10 settembre 2013

Dimmi come scollini... e ti dirò chi sei

In salita, tra la fatica e il sudore, non si può non pensare al momento magico dello scollinamento... La vetta è il coronamento di un piccolo sogno, la svolta tanto attesa, il momento in cui si può dire: "ce l'ho fatta!". E questo vale per ogni tipo di salita: dal dosso al cavalcavia fino a quelle grandi salite per cui prepari l'intera stagione. La vera sfida è riuscire ad arrivare in vetta con la minima fatica, senza mai mettere il piede a terra nè procedere a zig-zag. Il fascino della fatica per me è irresistibile, poi magari mi pento, ma la bici non la giro mai indietro.

Ieri ho deciso (quasi inconsciamente) di affrontare una salita non lunga, ma piuttosto impegnativa: Prarostino. Da Pinerolo, si segue la ex-Statale 23 in direzione Sestriere; superato il piccolo comune di Porte, si attraversa il Torrente Chisone in località Ponte Palestro. Dopo il ponte si torna in direzione Pinerolo per poche decine di metri, poi si svolta a destra seguendo indicazione Prarostino. Qui comincia una salita in una valle molto stretta e impervia. L'asfalto è piuttosto sconnesso e presenta buche anche piuttosto marcate.
Dopo un paio di km, la valle si allarga e lo scenario diventa quasi svizzero: pascoli, boschi e piccole borgate disseminate qua e là; la strada prosegue con rampe anche piuttosto ripide.

Si giunge a un bivio, si segue direzione S. Bartolomeo - S. Secondo.Una breve ma ripida discesa, si attraversa il rio che ha modellato questa piccola valle, poi vedi la strada che improvvisamente si impenna: comincia la vera salita. Tre km con pendenze molto alte, almeno 6 tornanti molto stretti (stile Mortirolo), consentono di guadagnare quota in pochissimo tempo. Cosa molto positiva: la vetta non si vede (si può solo ipotizzare dove sia). Un'ultima rampa ed eccomi a S. Bartolomeo, capoluogo del paese di Prarostino: lo scollinamento!

Ce l'ho fatta, mi fermo ad autocelebrarmi (e anche a riprendere fiato). Lo spettacolo sulla Pianura Pinerolese è fantastico. Nella piazza principale spicca questa costruzione, che consente di ampliare l'orizzonte del panorama, ma non mi avventuro in questa scalata a piedi perchè le scarpette da ciclista non danno molta sicurezza sugli scalini :)


E finalmente: LA DISCESA!!! La strada è bella, ampia e le curve sono larghe. Asfalto ottimo. In pochi minuti sono a S. Secondo di Pinerolo. Il tempo stringe, devo andare a suonare. Attraverso Pinerolo in pochi minuti. Decido di percorrere la ex-Statale 23 per arrivare prima a casa. Le gambe girano molto bene. In poco più di mezzora arrivo a None. Ottimo. 

I 2000 km stagionali sono a un passo (o meglio... a una pedalata), se avrò ancora tempo proverò ad affrontare altre salite (magari anche inedite)
Ciao a tutti!

Daniele